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Ispirazioni: Anne Baxter

13 Lug

Chi ha visto quel capolavoro che è Eva contro Eva (All about Eve – 1950) non può non ricordarla, doppiata da Dhia Cristiani, nei panni di Eva Harrington, uno dei personaggi più indisponenti mai visti al cinema.

Solerte aiutante tuttofare della grande attrice di teatro Margo Channing (Bette Davis), scena dopo scena Eva alimenta nello spettatore un risentimento che cresce fino a fargli esclamare: “Povera! Povera Margo!”, il che per la legge dell’identificazione narrativa significa dare della “poverina” a Bette Davis. No, dico, “poverina” a Bette Davis! Un vero nonsenso!

Questo la dice lunga sulla bravura della Baxter, che di Eva disse “She was the bitchiest person I ever saw”.

Il film vinse premi su premi. Bette Davis, grandiosa nel suo ruolo di Margo, ebbe fra gli altri, il Nastro d’Argento e la Palma d’oro (e trovò in Gary Merrill il suo quarto marito).

Anne Baxter si rifiutò di concorrere per l’Oscar come miglior attrice non protagonista e pretese, giustamente, la stessa categoria di Bette Davis, ma entrambe persero e l’Oscar del 1951 per la miglior attrice protagonista andò a Judy Holliday, interprete di Nata ieri.

Eva contro eva vinse, comunque, sei statuette: film, regia, sceneggiatura, George Sanders (attore non protagonista), suono e… costumi.

Gli abiti erano di Charles Le Maire e di Edith Head, che di Anne Baxter fu una buona amica, tanto da fare da madrina ad una delle sue tre figlie, Melissa, e lasciare in eredità a quest’ultima la propria collezione di gioielli.

Nel film di vestiti stupendi se ne vedono parecchi, indosso a Bette Davis, Celeste Holm e Marilyn Monroe (che in questo film ha una piccola parte). 

Tuttavia l’abito scuro che Eva veste al party di Margo, con il merletto bianco che le cinge le spalle, ingentilendo l’ampia scollatura, è unico.

E la mantella chiara con collo alla stuarda e ricamo asimmetrico, abbinata al vestito che Eva indossa alla propria premiazione, vale da sola l’Oscar.

Per quanto riguarda la carriera della Baxter (nipote del grande architetto Frank Lloyd Wright), si può dire che fu poliedrica: cinema, teatro e tv.

Al cinema vinse l’oscar per Il filo del rasoio (1946), dove aveva il ruolo secondario di Sophie MacDonald, una brava ragazza, felice di quel che ha e su cui la sventura, aiutata dalla perfida protagonista (Gene Tierney), si accanisce, fino a portare l’infelice alla perdizione morale e alla conseguente, inevitabile, tragica fine. Fu grazie a questo film che Anne venne presa in considerazione per Eva contro eva.

Lavorò con Orson Welles, Alfred Hitchcock e Fritz Lang. E… ad ogni festa comandata noi la rivediamo come Nefertari ne I dieci comandamenti (1956), insieme a Yul Brynner, che fa Ramesse.

A teatro, recitò anche nel musical tratto per Broadway da Eva contro eva, Applause, ma nel ruolo di Margo Channing.

In tv sostituitì Bette Davis, malata, nello sceneggiato Hotel (destino beffardo!) ed interpretò davvero di tutto, compresi un episodio del Tenente Colombo, quattro di Love Boat e diversi della serie Batman nelle vesti bislacche di Zelda la Grande e Olga Regina dei Cosacchi… quel che si dice un’attrice completa!

“Anche se non ci fosse altro, ci sono gli applausi.
Ho ascoltato dalle quinte il pubblico applaudire.
Sono come… ondate d’amore che invadono la scena e ti avvolgono tutta!
Che meraviglia sapere che ogni sera centinaia di persone ti vogliono bene!
Ti sorridono con gli occhi lucidi. Ti ammirano. Ti chiamano. Ti invocano!
                                             Questo è… veramente tutto.”